Quando ero alle elementari, dalle suore, mangiavo in una mensa tappezzata di poster. Il cibo non era male, ma i poster erano inquietanti, almeno visti con gli occhi di adesso.
Allora mi sembrava normale che, oltre a vedere documentari sulle missioni salesiane tra i lebbrosi, mangiassi attorniata da immagini di bambini che morivano di fame.
Non scandalizzatevi, tutto ciò non impediva il casino solito delle mense, le guerre con le molliche di pane, ecc.
Penso anche di avere avuto una bella infanzia tra le mura di quella scuola.
Sono però uscita di lì col pensiero che non ha senso sentirsi felice vedendo gente che sta peggio...che si dovrebbe sentirsi bene a prescindere...
Ora non so se la penso così...mi sono però accorta di una cosa...di un paragone, ma non troppo lontano: l'anno scorso, in questi giorni mio padre subiva un doppio bypass. L'operazione è andata bene, il post-operatorio, però, è stato parecchio duro. Mi sono accorta di quanta importanza ha non essere soli in quei giorni, di quanto è importante sentire del calore umano, della gioia, che sia consumistica non importa, se la differenza è essere nel silenzio totale.
Ecco ripensandoci, trovo un po' di felicità per questo Natale, che, sebbene non scevro di problemi, preoccupazioni e impegni, sarà sicuramente migliore dello scorso...
Musicappalla
7 anni fa
3 commenti:
Odio il Natale...
Ehi...non puoi lasciarmi così!!!
Perché?, Argomenta! :)
Io sono un paio d'anni che non sento più così forte questa festività.
Arriva Natale in un lampo e mi rompe dover pensare ai regali, alle cene in famiglia etc etc.
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