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martedì 24 agosto 2010

Uno sguardo al passato (recente però!)

In questi mesi di silenzio non ho propriamente abbandonato la lettura, però posso dire che sono andata ai 30 Km/h...
Non è stato tempo perso in ogni caso perché ad oggi ho letto due romanzi splendidi, ho conosciuto due scrittrici di thriller/polizieschi molto interessanti e mi sono svagata con qualche altra lettura.
Sicuramente meraviglioso è Middlesex di Jeffrey Eugenides.


Rimando per questo e per i sottocitati romanzi alla mia libreria su aNobii per più precisi commenti. Qui, ora, mi sento solo di dire che questo libro mi ha completamente rapito. I personaggi ti rimangono dentro, i dubbi, le incertezze, la magia e l'amore. C'è tutto in questo romanzo che sicuramente eguaglia e supera Il giardino delle vergini suicide dello stesso autore.

Un giorno di David Nicholls non mi ha sorpreso. Cioè, immaginavo date le recensioni, anche illustri, che mi sarebbe piaciuto. Però il libro va oltre. Con una semplicità che all'inizio appare anche banale, i personaggi si insinuano nella mente del lettore (nella mia almeno) per trovare uno spazio di condivisione, direi. E ancora adesso, dopo un po' di giorni dalla fine del libro, rimangono lì in un piccolo spazio della testa. E' fantastico quanto questo succede!!!

In questi mesi mi sono attaccata anche a letture di puro svago. Tra queste le migliori sono state due libri di Camilla Lackberg (ora sembra che i thriller li scrivano solo gli svedesi, vero?) La principessa di ghiaccio e The Preacher, che in realtà sto ancora finendo . Cominciano a piacermi certi paesaggi. e poi diciamocelo, nel primo romanzo c'era di mezzo pure l'inizio di una storia d'amore!!!

Di tutt'altro spessore e complessità sono i libri di Fred Vargas, autrice che ho scoperto tramite La trilogia Adamsberg, ovvero tre delle prime indagini di Jean-Baptiste Adamsberg, uno dei più insopportabili ispettori di polizia mai scritti. Questo almento a primo acchito, perché poi, come succede ai suoi colleghi, Adamsberg ti si attacca addosso e ti cominci a fidare delle sue teorie sconclusionate. Quello per cui però vale veramente la pena di leggere la Vargas è la sua Parigi popolata da personaggi speciali, a volte coltissimi, a volte superstiziosi, a volte regine e a volte idraulici improvvisati ma preparati.

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