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giovedì 13 novembre 2008

Memorie di Adriano

Ho finalmente postato ieri il commento per il gruppo di lettura su aNobii (ammetto una certa inerzia, ma la gola mi sta uccidendo! Tutte scuse...;)).
Ora quindi posso commentare Memorie di Adriano!

Inizio dicendo che non me l'aspettavo così. Credevo fosse un libro un po' barboso. Invece mi ha subito preso.
Adriano è così schietto nel parlare della sua vita, anche in quelle parti tutt'altro che nobili che non ho trovato fastidiosa la sua palese arroganza. Da quel punto di vista, ho preferito pensare che un uomo così (un imperatore) non poteva essere umile.
Mi è piaciuta la sua saggezza nel plasmare il mondo: ne aveva le possibilità e l'ha fatto, consapevole che non sarebbe durata. Però l'ha fatto privilegiando spesso la pace alla guerra, che conduceva solo se necessario. Condanna le guerre di religione e il fanatismo che lo supporta. Mi è sembrato così attuale il suo pensiero.
E poi l'amore. Per un bambino e poi ragazzo.
All'epoca era d'abitudine così, quindi non ho voluto essere moralista (seppur lascia ovviamente qualche perplessità. Del resto lo fa anche leggere il Simposio di Platone o Romeo e Giulietta di Shakespeare).
Ma la caratteristica che fa scomparire ogni pregiudizio sulla natura del rapporto tra Adriano e Antinoo è la sua umanità. Adriano vuole amare e quando il sentimento lo sovrasta, si spaventa. Come mi sono ritrovata! L'imperatore decide di allontanare, di schermarsi...ma non gli riesce. Credo che tutto quello che succederà dopo sarà una conseguenza di questa paura.

Tra i suoi molti insegnamenti, quello che più mi ha colpito è stato il suo essere sempre aperto al mondo, il suo viaggiare ovunque senza pregiudizi. Mi piacerebbe conoscere persone così, oggi.
Come al solito sono stata confusionaria...credo però che Adriano lo porterò sempre con me...e consiglio a tutti di leggere questo capolavoro della Yourcenar.

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