La mente umana è portata a fare associazioni.
In questo caso, però, si tratta di una coincidenza geografiche.
Ieri, visto che ne parlo nella tesi mi sono vista "costretta" a vedere V for Vendetta, di cui avevo già letto la graphic novel. Temevo una delusione, perché il fumetto è di una potenza dissacrante, fa quasi male leggerlo ed invece il film, pur tralasciando tante cose, non delude. Il cuore della storia c'è.
Poi stamattina, mentre facevo colazione ho finito Il Signore delle Mosche di William Golding, libro che mi unisce ben tre sfide e che avevo comprato tanti anni fa e, tutte le volte che provavo a leggerlo, smettevo dopo pochissime pagine. Ora ce l'ho fatta, e, seppur non sarà mai uno dei miei libri preferiti, sono contenta di averlo letto. E' quasi un esperimento culturale, un Grande Fratello brutale e i concetto che passano sono forti.
Ecco, torniamo alle associazioni.
Cosa lega queste due opere, è l'"inglesitudine". Già, perché in entrambi i casi si parla di inglesi, In V abbiamo una Londra dove la gente non si ricorda più per che cosa vale lottare e ne Il Signore delle Mosche ci sono un gruppo di educati ragazzi inglesi che si imbarbariscono con risultati estremi.
Eppure, seppur in modo differente un' idea rimane chiara: solo toccando il fondo l'uomo si risolleva, o almeno comprende. Mai prima.
"Sei in prigione, Evey. Sei nata in prigione. Sei in prigione da tanto tempo che non sai più cos'è un mondo esterno" V for Vendetta.
Musicappalla
7 anni fa
2 commenti:
Io ho fatto il percorso inverso: prima ho visto V e poi ho letto il fumetto.
Il film mi è piaciuto tantissimo.
MagicamenteMe
E del fumetto che ne pensi? A tratti mi dava quasi la nausea tanto è "spesso" il significato. Alan Moore non risparmia nulla e nessuno.
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